mercoledì 4 agosto 2010

BORGES-1

Se pensiamo ad un personaggio storico del passato, ad esempio Alessando il Macedone, e se pensiamo a un personaggio della letteratura come Macbeth, non pensiamo ad essi in modo distinto. Vale a dire, alla lunga, tutti gli esseri diventano memoria, non soltanto gli esseri in carne ed ossa, ma anche quelli della letteratura. Noi stessi, dopo la nostra morte, saremo tanto reali o irreali quanto lo sono i personaggi letterari.
E nel caso di persone famose, queste possono esserlo anche in vita, ovvero possono essere immaginati dagli altri. Non ci sono due modi diversi di immaginare un personaggio. Se io cerco di immaginare Giulio Cesare non me lo immagino in modo diverso da quello che utilizzo per immaginarmi, diciamo, Ulisse. Credo che siano ugualmente reali o ugualmente irreali per me. Credo che alla lunga ogni personaggio, ogni persona può arrivare ad essere parte della memoria degli uomini, ma Alondo Quijano non fa meno parte della memoria umana di Alessandro il Macedone. Il fatto che uno sia stato creato con le parole e l’altro sia esistito in carne ed ossa non presuppone una differenza. Ci immaginiamo entrambi in modo identico. Alla lunga tutto è memoria, tutto – potrei quasi dire – è favola; tutto è mitologia, tutto è romanzesco.

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